Microbiota intestinale e epilessia
Ultimamente è stato dato molto rilievo nell’ambito della ricerca medica in epilessia alla funzione che può avere il microbiota intestinale relativamente all’assorbimento e all’azione dei farmaci assunti oralmente per specifiche sindromi. In special modo sono stati esaminati e confrontati i dati di bambini affetti da epilessia con quelli di bambini senza malattia, tutti sottoposti ad un regime alimentare regolare, attraverso un esame genetico eseguito sulle feci e quindi non invasivo.
I risultati mostrano che i bambini con epilessia presentano con maggior frequenza una disbiosi intestinale cioè di alterazione dell’ambiente naturale e dei microorganismi presenti nell’intestino, appunto il cosiddetto microbiota.
Alcuni batteri infatti sono risultati notevolmente aumentati nei bimbi con epilessia rispetto a quelli senza malattia. Non solo, i piccoli pazienti con epilessia hanno mostrato profili disbiotici intestinali distintivi all’interno del loro stesso gruppo. L’indagine infatti ha rivelato che alcuni dei batteri, che avevano caratteristiche peculiari nei pazienti epilettici rispetto ai controlli, erano notevolmente aumentati nei piccoli pazienti che non rispondevano alla terapia rispetto a coloro che invece mostravano buona sensibilità ai farmaci.
Questi risultati suggeriscono che la disbiosi intestinale oltre a poter svolgere un ruolo come causa dell’epilessia potrebbe essere responsabile della resistenza alla terapia anticonvulsivante mostrata da alcuni soggetti. Vale a dire che potrebbe essere utile per predire la risposta alla terapia. In particolare, i microbi intestinali identificati potrebbero fungere da biomarcatori e essere usati in un prossimo futuro per identificare la condizione di bambino con farmacoresistenza e permettere la prescrizione di terapie sempre più “personalizzate” e di conseguenza efficaci.