Epilessia e allattamento al seno

L’Associazione San Valentino ha iniziato, in collaborazione con Fondazione Ada Bolchini dell’Acqua, uno  studio osservazione su “epilessia e allattamento al seno”, che, come è noto, ha dei benefici ampiamente documentati.

L’allattamento al seno è una pratica fondamentale, non solo perché favorisce la relazione madre-bambino, promuovendo la sicurezza dell’attaccamento nel bambino e il comportamento genitoriale nelle madri, ma anche perché ha un effetto sulla salute di entrambi. I bambini che sono stati allattati al seno presentano un minore rischio di infezioni respiratorie e gastrointestinali, di malattie immunologiche, di malattie metaboliche, come l’obesità e il diabete di tipo 1 e 2, ed infine, di sindrome della morte improvvisa (Sudden Infant Death Syndrome). D’altra parte, l’allattamento al seno ha anche effetti positivi sulla salute materna. A breve termine, riduce il rischio di amenorrea prolungata e depressione post-partum, e, a lungo termine, ha un effetto benefico sulla prevenzione del diabete mellito di tipo 2 e del cancro al seno e alle ovaie. 

Si ritiene che la maggior parte dei farmaci antiepilettici sia compatibile con l’allattamento al seno e presenti un rischio basso o moderatamente basso di effetti collaterali sul bambino. La letteratura presenta anche dati di supporto che l’allattamento al seno nelle donne con epilessia non abbia alcun impatto negativo a lungo termine sul neurosviluppo del bambino.

Nonostante i benefici dell’allattamento, le donne con epilessia sono spesso timorose di intraprendere questo percorso e, talvolta, vengono scoraggiate o non adeguatamente supportate dal personale sanitario. Ciò viene confermato anche dalla letteratura, che ci dimostra come i tassi complessivi di allattamento al seno nella popolazione con epilessia siano inferiori al 50% , con ampia variabilità tra i diversi Paesi. Diversi fattori sono coinvolti in questo risultato, tra cui quelli socioeconomici e culturali, ma i principali responsabili sono la paura delle donne di recidiva di crisi legate alla privazione di sonno, e l’idea sbagliata che i farmaci antiepilettici assunti dalla madre vengano trasferiti al bambino, attraverso il latte materno. Le donne con epilessia presentano, inoltre, una aumentata suscettibilità per il disturbo dell’umore nel post partum e per i disturbi del sonno, rispetto alle donne senza epilessia.

E’ noto dalla letteratura che le relazioni tra sonno, umore e allattamento sono multidirezionali e complesse.

Obiettivi dello studio sono :

  • l’analisi della relazione di attaccamento nelle madri con epilessia mediante strumenti ad hoc;
  • l’associazione fra sonno (qualità e insonnia), umore e allattamento nelle donne con epilessia.

Tutte le partecipanti sono state sottoposte ai seguenti questionari:

-Sleep Condition Indicator (SCI)

-Insomnia Severity Index (ISI)

-Edinburgh Postnatal Depressione Scale (EPDS)

-Breastfeeding Self-Efficacy Scale (BSES-SF)

L’analisi dei dati finali verificherà il tipo prevalente di attaccamento nella popolazione femminile con epilessia. Inoltre, verranno evidenziate le relazioni esistenti tra il tipo di sonno, l’ umore delle madri e l’allattamento al seno, sempre nella popolazione con epilessia.